Quindi da stasera ci riproverò (a scrivere di nuovo).
Avere qualcosa da dire è comune al genere umano, ma dirlo con cognizione di causa e senza pretese alcune, è un passo molto avanti rispetto ai molti.
Nessuna etichetta, nessuna distinzione. Ormai nell'universo cibernautico i blog sono milioni, per non dire miliardi. Quelli personali forse non troppo all'avanguardia ancora. Ma in alcuni casi (2 Beppe su tutti: Severgnini e Grillo) sanno davvero suscitare opinione pubblica.
Le materie che studio sono davvero particolari. Interessantissime ma incredibilmente aleatorie, in fondo.
Il retro di uno degli ultimi libri che ho letto diceva "i contenuti di questo libro si rifanno a quanto studiato e documentato sino al 2006".
Evviva la sincerità! Studiare i media è studiare lo scorrere della vita che intreccia la tecnologia, storicamente corrotta da politica e potere, da sempre influente su usi e costumi di tutti. E tutto cambia, continuamente, infinitamente.
Come si fa a studiare la scienza della comunicazione? Ci portiamo addosso quasi 3000 anni di storia, continuiamo ad arrancare rispetto alle domestication mondiali.
La cosiddetta Generazione Y (i nati negli anni '80) impara da sola, attraverso usi opinabili della rete, quello che può fare, quello che vuole, ciò di cui desidera fruire, quando, come e dove.
Pensiamoci: non esiste più un'offerta univoca, esiste una domanda composta.
La playlist, i bookmarks, l'iphone, l'ipod. Ma siamo davvero padroni di quello che scegliamo di guardare/sentire/ascoltare? Il bombardamento mediale, insieme a quello dell'ADVonline, devono fare i conti con un'audience di gran lunga più consapevole di quella di qualche anno fa. Sta tornando di moda il fai-da-te, su ogni fronte. I siti tornano ad essere statici e minimal, i contenuti sono categorizzati secondo precise scelte di usability. I viaggi stessi, per esempio. Non vado più dove voglio, ma dove costa meno. Non vado più in agenzia, ma guardo su Internet. Per soddisfare la semplice, sacra e personale voglia di evadere. A questo proposito,
pensare al giro d'affari del commercio elettronico in Italia è davvero impressionante. Quasi il 90% degli utenti nel mondo usa Internet per comprare viaggi o prenotare vacanze. E in Italia siamo quasi il 50% a farlo.
C'era una volta la frode online, quella di Poste Italiane che manda le mail in aramaico, quelle della gente che si fidava di tutti e non vedeva l'ora di controllare l'asta su ebay.
Adesso c'è il mondo del Cookie Business, quello che ti spia, ti rapisce e ti perseguita senza che tu te ne accorga mai e poi mai.
E' la dura ma affascinante legge del mondo online....
Clicca qui e ti dirò chi sei!